Se Verona è la città dell’amore, Soave, cittadina medioevale, è il Borgo più bello d’Italia eletto la scorsa primavera. Il nome del borgo antico deriva dai suoi fondatori, gli Svevi, nominati in epoca longobarda “Suaves”, “Suevi” diventato “Soavi” fino a Soave.
Troneggia sul Monte Tenda, il Castello Scaligero vero dòmino della pianura sottostante le cui mura circondano il borgo quasi come un segno di protezione del luogo e degli abitanti. A ridosso delle mura del castello, vi è Rocca Sveva, il borgo medievale orgogliosamente valorizzato dalla Cantina di Soave, società cooperativa vitivinicola dal 1898, come un luogo narratore di storie e leggende, teatro di eroi e valorosi cavalieri, terra ricca di abbondanza e tradizioni, insomma uno di quei posti da sogno che fanno parte delle meraviglie del nostro bellissimo paese.
“Rocca Sveva, con le sue suggestive cantine, l’antica villa Giavarina, il rigoglioso parco botanico e il vigneto sperimentale, è un vero e proprio omaggio alla cultura del vino” cita il libro; come avrei potuto descriverlo meglio? Sono stata invitata a conoscere questo posto meraviglioso e ad assaggiare la lista vini e vi garantisco che appena arrivata, i miei occhi sono stati omaggiati da una vista superba, il mio olfatto da profumi di vino, fiori e frutta, il mio sguardo è stato rapito dal cavaliere in armatura con lancia al galoppo, simbolo di Rocca Sveva, pronto a difendere questi luoghi a costo della vita. Tanto vale la propria terra, tanto vale la propria patria.

Dal 2003 Rocca Sveva è il polo aggregativo vitivinicolo delle cantine vicine tra le quali Montecchia di Crosara, Illasi e Sona con lo scopo di valorizzare il territorio mantenendo stretto e visibile il legame con le zone di provenienza dei soci conferenti.

Ho potuto vivere la Traditional Wine Experience, il tour curato dall’Hospitality Team attraverso un percorso emozionale tra le botti di rovere e file di barrique, tra profumi della terra e del cielo con degustazione di 5 eccellenze, frutto di vigneti altamente selezionati garanti di eccellente qualità ricercata nonché meritevoli di vari premi ricevuti nel corso degli anni.


Valpolicella Ripasso Superiore annata 2017 “ripassato” sulle vinacce di Amarone dal colore rosso rubino e dal profumo intenso e fruttato e Recioto di Soave di Rocca Sveva nettare dolce, caldo con una passione piacevole di mandorla regalano sapore e piacere anche ai palati più esigenti e raffinati.
Mi ha particolarmente colpito il 733 Lessini Durello Doc a marchio Cantina di Montecchia di Crosara, composto al 100%Uva Durella, dal colore giallo paglierino dai riflessi dorati e dal profumo di aromi e fragranze tipiche del territorio con una percezione di note agrumate molto “glamorous” e perfetto per l’aperitime.
La cultura del vino è una grande risorsa del nostro paese perché non è solo cultura accademica che certamente ha la sua importanza, ma è cultura delle tradizioni e della storia, saggezza tramandata di generazione in generazioni, coltivata sul campo ed inevitabilmente legata alla natura “magistra vitae”.
Tra poco tempo inizierà la vendemmia che in Rocca Sveva viene fatta esclusivamente a mano per garantire che ogni grappolo presenti la giusta maturazione, come a mano vengono girate le bottiglie “a testa in giù” che devono riposare.

Se desiderate visitare questi luoghi e vivere pura magia, potete visitare il sito www.roccasveva.it. Ricordatevi però che un proverbio veronese dice “No domandarghe a l’oste se’l ga bon vin”(non domandare all’oste se ha del buon vino).
Qui è tutto buono, “anca massa!” (anche di più)