Dal 13 giugno al cinema arriva “Dall’alto di una fredda torre” l’opera prima di Francesco Frangipane, tratta dall’omonimo testo teatrale di Francesco Gili, che firma anche la sceneggiatura e prodotto da Lucky Red in collaborazione con Sky Cinema e Rai Cinema.

Il film narra la normalità di una famiglia composta da padre, madre e due figli, che viene spezzata da una terribile scoperta: entrambi i genitori sono gravemente malati, ma solo uno dei due può essere salvato. Spetta ai figli decidere se comunicarglielo e, soprattutto, decidere chi tenere in vita. Una scelta drammatica, che li obbligherà a fare i conti con il loro passato e che porterà a galla i più feroci istinti.

Con Edoardo Pesce nei panni di Antonio e Vanessa Scalera nei panni di Elena, completano il cast Anna Bonaiuto, Giorgio Colangeli, Elena Radonicich e Massimiliano Benvenuto.

Dice il regista: “In DALL’ALTO DI UNA FREDDA TORRE si vuole affrontare l’angoscioso dilemma se sia giusto o no incidere sul destino degli altri, se sia lecito sostituirsi al fato, ponendo i protagonisti di fronte alla facoltà/responsabilità di dover decidere se far vivere e/o far morire un uomo, con tutta la questione morale e sociale che ne consegue”.

La scelta se salvare il padre o la madre, ovvero se uccidere il padre o la madre, è l’enorme inatteso inspiegabile macigno che cade infatti sulla testa dei due figli, Elena e Antonio, troppo ‘piccoli’ però per poter resistere ad un colpo così ferale. La verità è che non esiste una scelta giusta o sbagliata. Non in questo caso. È possibile una scelta, sì, ma sarà sempre una scelta che salverà una vita condannandone un’altra, che ti permetterà di donarla diventando un assassino. Se però la scienza pretende sempre e comunque una scelta, la coscienza e la psiche si troveranno a farne drammaticamente i conti

Tutto ciò fa di Dall’alto di una fredda torre una vera e propria tragedia moderna che si fonda sugli archetipi della tragedia greca.

Credits: testi e foto fornite dal Press Office