Ho scelto di recensire il libro “Ci alleniamo anche se piove – miserie e splendori del calcio dilettantistico” scritto da un giovane e talentuoso autore Andrea Masciaga, oggi già all’attivo con altri 5 libri, che ha venduto circa 25.000 copie diventando il libro di calcio più letto in Italia.

L’ho regalato a mio figlio, amante del pallone, ma l’ho letto anche io apprezzandone subito la penna delicata e fantasiosa di un autore appassionato e la semplicità di una scrittura facilmente comprensibile ma mai banale.

Chiunque abbia giocato a calcio, in qualsiasi campetto o categoria, chiunque abbia vissuto emozioni legate a quel pallone potrà immedesimarsi nel suo scritto, nel sapore dei ricordi e nelle sensazioni suscitate da uno sport che sta cambiando ma che a livello dilettantistico resta sempre lo stesso.

Uno sguardo che valorizza i campi di provincia, le tribune di paese, l’attaccamento alla maglia quando non ha scopo di lucro, l’eccitazione legata all’attesa della partita, la magia che si crea con il gruppo negli spogliatoi, il calcio quando non è solo professionismo associato a un guadagno e una carriera ma è vita vera.

Lo consiglio a tutti coloro che sono follemente innamorati del calcio ma anche a chi questo impeto l’ha perso per colpa delle circostanze, a chi ha un sogno da realizzare e a chi non crede più nei sogni perché hanno dovuto incontrare la realtà.

Un inno alla speranza ma soprattutto a non arrendersi mai. 

“Siamo tutti una storia.

Siamo tutti un riscatto, un’annata da sogno.

Siamo un campionato vinto all’ultimo respiro ed un altro perso per “Tanto così”.

Siamo quel goal desiderato e mai arrivato.

Siamo un salvataggio sulla linea a pochi secondi dalla fine, che ci fa sentire immortali.

Siamo un goal al novantesimo minuto.”

Quello che ho imparato in questi anni da mamma di un ragazzino aspirante giocatore, da donna che segue piacevolmente questo sport ed è anche parte di una trasmissione calcistica locale è che in quel rettangolo verde non esistono solo personaggi famosi, soldi o categorie, ma la passione, quella che ci fa vibrare le corde dell’anima. E ci sono ragazzi che ne hanno davvero tanta.

I sogni ci insegnano che non bisogna essere i più bravi, non è necessario arrivare primi e non serve per forza dover diventare qualcuno, i sogni ci insegnano semplicemente a credere in loro, il resto lo fa il destino.

Ma fino al giorno in cui ci rende felice è il sogno giusto.