Il Park Hyatt Milano è l’esclusivo hotel 5 stelle simbolo di quel lusso raffinato ed elegant che si ama inevitabilmente perché “l’amore per l’ospite” è la mission del capitale umano di altissima professionalità la cui condizione dal 2018 è affidata a Simone Giorgi, General Manager con oltre 44 anni di esperienza nell’hotellerie di lusso.
Questo non è un hotel, ma un posto ricco di storia ed aneddoti raccontati direttamente dai professionisti dalla pluriennale esperienza lavorativa al Park Hyatt Milano. Tra sorrisi e complicità, efficienza e precisione, l’ospite si sente “coccolato” salvaguardando la riservatezza e la privacy necessari per un soggiorno all’insegna dell’ Authentic Italian Hospitality grazie ad un’offerta di qualità, attenta alle diverse esigenze e richieste della luxury hotellerie.
In occasione di un importante traguardo, i 20 anni dalla nascita, abbiamo deciso di intervistare il GM unito ad un excursus storico di questo magnifico posto.
Simone, ci puoi raccontare la tua storia professionale?
La mia carriera inizia nel 1981 come barman lavorando in Italia ed estero. Ho intrapreso poi il mio percorso nell’hospitality, nel dipartimento Food & Beverage con Starwood e poi Belmond, diventando nel 2000 Direttore Food & Beverage per la Compagnia Lungarno Hotels della Ferragamo.
Quando abbiamo aperto Park Hyatt Milano ricoprivo la posizione di Direttore Food & Beverage e poi qualche anno dopo di Direttore Operativo. Dopo una esperienza come Direttore Operativo in StarHotels Italia-estero, ho assunto la posizione di General Manager all’hotel Il Salviatino e poi al J.K. Place a Capri. A seguire sono rientrato a Firenze, mia città natale, come General Manager a Villa Cora. A partire dal Luglio 2018 ritorno a Park Hyatt Milano come General Manager.
Park Hyatt Milano quest’anno compie 20 anni. Un traguardo molto importante dove è inevitabile ad un certo punto tirare le “somme”.
Abbiamo da poco festeggiato il ventesimo anniversario di Park Hyatt Milano, meravigliosa struttura di cui ho avuto il piacere di far parte fin dalla sua apertura. Sono orgoglioso di festeggiare il grande traguardo dei 20 anni svelando le tre nuove Signature Suite progettate dallostudio Flaviano Capriotti Architetti e dedicate a tre luoghi simbolici di Milano: Montenapoleone, Duomo e Brera. Soggiornare al Park Hyatt Milano, all’interno di una delle sue 108 camere, di cui 26 suite, significa immergersi in un’atmosfera unica e senza tempo, entrando in contatto con ambienti sofisticati e ricercati in cui potersi sentire a casa, ma con il comfort e l’accoglienza che solo un hotel cinque stelle lusso può offrire.
Qual è l’evoluzione dal punto di vista “Hospitality” che hai visto nei tuoi anni di carriera e cosa è cambiato?
L’ospite è sicuramente più indipendente in quanto tramite internet e i social network sa già molto bene quello che vuole e dove cercarlo. E’ un ospite sempre più informato e attento ai dettagli. Nel mondo dell’Hospitality Sentiremo parlare sempre di più di innovazione e sostenibilità temi importanti su cui porre sempre l’attenzione.
Per Innovazione si intende la capacità di adattamento alle circostanze, ( specie a seguito della pandemia). Per Sostenibilità invece si intende un turismo green, con focus su risparmio energetico e drastica riduzione del materiale plastico. Il tema sostenibilità è trasversale a operatori del settore e a consumatori che chiedono sempre più esperienze legate alla natura e al benessere.
Cosa significa per te il concetto di “hotellerie di lusso”?
Sicuramente oggi lusso significa “esperienza autentica” della destinazione, della cultura e della tradizione di un paese. Nel mondo dell’hotellerie e soprattutto per un ospite che soggiorna al Park Hyatt Milano cerchiamo di offrire ogni giorno un servizio personalizzato ed una ospitalità sincera. L’attenzione e la cura alla persona, nella sua individualità, è per noi essenziale per farlo sentire come a casa, senza dimenticare mai che il valore aggiunto è la naturalezza di tutto l’ambiente con cui l’ospite vive l’esperienza del soggiorno…. Non vi sono forzature o fakes attitude…insomma…..
Soddisfare la clientela e gestire il capitale umano, a mia opinione, è la parte più impegnativa del tuo lavoro. Cosa ne pensi? Assolutamente sì. Lo staff è l’anima dell’hotel, senza il loro impegno e l’attenzione al dettaglio nulla sarebbe possibile. L’attitudine del personale è ancora un valore irrinunciabile per poter trasmettere all’ospite una Autentica Ospitalità ed una esperienza unica ed indimenticabile.
Per noi esiste l’Ospite …….il Cliente….è quello dei negozi…. Oppure di altri settori…. La massima attenzione ai dettagli ci ricorda che non abbiamo un check-in che si usa in aeroporto…ma un arrivo di un ospite….
Ecco l’esperienza di un soggiorno al Park Hyatt Milano….parte da tanti di questi dettagli….
Sicuramente sei un grande professionista che crede nell’impegno. Se un giovane volesse seguire la tua strada e raggiungere i tuoi traguardi, cosa consiglieresti?
Consiglierei di avere sicuramente obiettivi ambiziosi e lavorare con costanza per raggiungerli. Fondamentale però è mantenere sempre umiltà e rispetto per i collaboratori e i colleghi. I risultati bisogna guadagnarseli con la dedizione e l’impegno, giorno dopo giorno. I successi migliori e più soddisfacenti sono quelli che costano più fatica. Quello che arriva facile….non è mai duraturo o che porti dei risultati professionali di alto livello…..quasi mai la via più semplice e lineare è quella giusta da intraprendere.
Park Hyatt non è solo un hotel, ma un luogo d’incontri ed relazioni che promuove la cultura ed il “bello” in tutte le sue sfaccettature. Quali sono i progetti futuri? Abbiamo molti progetti. Primo fra tutti far conoscere le nostre meravigliose Signature Suite appena inaugurate.
Milano è una città importante a livello internazionale, innovativa e all’avanguardia che si è evoluta moltissimo in questi ultimi anni. Non mancheranno le occasioni per essere al centro dell’attenzione e guardiamo già con trepida attesa ai giochi Olimpici Milano – Cortina 2026.
LA STORIA
In posizione strategica, a pochi passi della Galleria Vittorio Emanuele II, uno dei simboli iconici della città di Milano meta ogni anno di milioni di visitatori da tutto il mondo, dal Duomo, il Teatro della Scala, la Borsa e le vie dello shopping più famose come Montenapoleone e via della Spiga, il palazzo che oggi ospita il Park Hyatt Milano fu costruito fra il 1874 e il 1875, nello stesso periodo storico in cui fu realizzata la Galleria.
Nel 1875 fu terminata la costruzione dell’edificio di 1740 mq, progettato da G.B. Torretta, che dal 1875 al 1877 ospitò l’albergo Confortable.
I documenti dell’epoca raffigurano un albergo dallo stile moderno e raffinato con circa 400 camere apprezzato dai numerosi ospiti, prevalentemente uomini d’affari, con ascensori e montacarichi per merci e bagagli azionati da una macchina a vapore, una rete per la distribuzione per l’acqua calda e fredda in tutti piani e caloriferi. L’illuminazione era affidata a 900 fiamme a gas.
Milano è sempre stata la “Capitale commerciale d’Italia”, infatti al piano terreno si trovavano alcuni negozi e botteghe affittati a terzi. L’ingresso dell’albergo si apriva sulla attuale Via Mengoni. Alla fine del 1877 l’intero edificio venne affittato (inizialmente per 50.000 lire) ai fratelli Bocconi che, interessati alla posizione strategica, ne fecero la sede della loro azienda commerciale.
Inizialmente il magazzino si chiamò Aux Villes d’Italie ma la terminologia francese non si addice al patriottismo degli Italiani perciò nel 1880, il nome venne cambiato in “Alle città d’Italia”. Il lussuoso emporio non aveva eguali in Italia e vendeva abiti, mobili e complementi d’arredo. L’emporio dei fratelli Bocconi rimase in Via Tommaso Grossi per 12 anni fino alla costruzione del palazzo Bocconi dove ora sorge La Rinascente.
Oggi l’intero palazzo misura 12.270 metri quadrati.
PARK HYATT OGGI
Nel 2003, la storica catena americana Hyatt simbolo di hotel in tutto il mondo tra i quali i “Park Hyatt” che si differenziano dagli altri perché simbolo di lusso esclusivo a 5 stelle, decide di aprire il Park Hyatt Milano, progettato originariamente dall’architetto Ed Tuttle.
Da sempre meeting place per uomini d’affari, creativi, viaggiatori e milanesi, il Park Hyatt Milano è l’emblema di un lusso contemporaneo sofisticato, simbolo di quel concetto di internazionalità molto apprezzata in una città italiana, ma che necessariamente deve guardare oltre confine al pari di città come New York, Londra, Parigi e Tokio.
Varcando l’ingresso riservato da via Tommaso Grossi, si entra nel luogo più bello e iconico dell’hotel: la Cupola Lobby Lounge. Lo sguardo è rivolto all’insù per ammirare questa maestosa struttura di vetro terra-cielo alta 9 metri che di giorno dona una luce naturale soffusa e di sera un’atmosfera deliziosa senza eguali.
Pochi sono gli hotel che possono vantare una location simile. Le sedute di velluto turchese donano colore e gioia all’ospite, il quale, fin dalla Prima Colazione, “fiore all’occhiello” oltre che rinomata attenzione verso le tradizioni alimentari della clientela internazionale, può apprezzare il Tea Time e l’arte della Viennoiserie, passando per l’offerta All Day Dining spaziando dall’eccellenza culinaria italiana ai piatti Internazionali.
Un incontro a due o una chiaccherata tra commensali sorseggiando un drink sotto le stelle nel cuore di Milano.
Il must have dell’aperitivo milanese? Degustare un aperitivo o un cocktail che sia un grande classico piuttosto che una cocktail creation after dinner dalle 17 alle 24 nel Mio Lab, uno dei più rinomati Cocktails Bar della città, che si distingue per l’arte e tradizione della Mixology e non solo. E per chi desidera celebrare questi 20 anni, Mio Lab, propone PHM20, il drink ideato dal Bar & Lobby Manager Alessandro Iacobucci Vitoni. Un twist sul Bloody Mary con pomodoro giallo e senape in grani. A base di vodka è una proposta dalle note intense e profumate, molto aromatica ma dal gusto gentile.
Inoltre da Febbraio 2024, il Mio Lab, il quale offre svariati momenti ludici, ospita una serie di eventi che promuovono la cultura per coloro che apprezzano il living ed il nice-talking people
ECCELLENZA GASTRONOMICA
Il Ristorante gastronomico Pellico 3 Milano è guidato dal 2022 dallo Chef Guido Paternollo, classe 91 laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano, il quale, dopo aver lavorato per diversi anni per lo chef Enrico Bartolini, ha integrato la sua professionalità lavorando all’estero per rinomati chef acquisendo una conoscenza completa della cucina internazionale.
L’esperienza gastronomica vive la stagionalità un’attenzione minuziosa, in termini di ricerca e selezione delle materie prime. Sapori provenienti da tutto il bacino mediterraneo, non solo tipicamente italiani, cucinati seguendo in maniera puntuale la stagionalità. Il risultato è un ambiente nel quale il protagonista assoluto è il cibo.
In occasione del 20esimo anniversario di Park Hyatt Milano, l’Executive Chef Guido Paternollo di Pellico 3 propone un menu ispirato alla tradizione culinaria del capoluogo meneghino. Un viaggio nella memoria e nei sapori più autentici della tavola milanese e lombarda, reinterpretati con maestria e creatività.
Il percorso inizia con “Carpaccio di manzo” l’antipasto trasformato in una deliziosa tartare, arricchita da grana padano 24 mesi. Si prosegue con il “Risotto allo zafferano”, il piatto simbolo per eccellenza della cucina milanese, a cui lo chef aggiunge il midollo gratinato per conferire un sapore più intenso e completa il piatto con una profumata gremolada. Il secondo piatto è una reinterpretazione della celebre “Cotoletta alla milanese”.
Lo chef sostituisce il vitello con il filetto di manzo a cui abbina un’insalata di verdure crude, per esaltare la freschezza dei prodotti di stagione. Infine, il dolce che unisce tradizione e innovazione: il “Panettone” rivisitato. Una moderna rilettura di uno dei simboli natalizi più amati, che cattura l’anima di Milano. Il menu sarà disponibile esclusivamente al Pellico 3 a partire dal 10 aprile fino al 4 maggio per un mese intero.
E per chi desidera celebrare questi 20 anni, Mio Lab, il cocktail bar di Park Hyatt Milano, propone PHM20, il drink ideato dal Bar & Lobby Manager Alessandro Iacobucci Vitoni. Un twist sul Bloody Mary con pomodoro giallo e senape in grani. A base di vodka è una proposta dalle note intense e profumate, molto aromatica ma dal gusto gentile.
Dai più classici piatti della tradizione a menù ricercati a seconda dell’ingrediente protagonista, il cibo è il protagonista assoluta nel soddisfare anche i palati più ricercati.
Che sia una colazione di lavoro, una giornata di shopping o altro, a inizio giornata o a fine ci si può rilassare nell’area wellness e fitness, AQVAM Spa, situata nel basement, dove si può ritrovare bellezza e benessere con trattamenti di bellezza firmati 111SKIN.
CAMERE E SUITES
All’insegna di uno stile moderno ed innovativo, le esclusive 108 camere e top suites dell’hotel, si presentano con ambienti dalla accurata ricerca estetica per donare sensazioni di massimo confort e relax.
Dotate di una domotica all’avanguardia, le camere sono spaziose e soprattutto sono dotate di un livingroomdove potersi riposare e leggere un libro o sorseggiare un the o una coppa di champagne nell’intimità della propria suite.
Ispirate dall’estetica meneghina, gli architetti hanno sviluppato una palette di tonalità cromatiche che riprendono i colori della città e in particolare del Duomo di Milano. Pavimentazioni in rovere chiaro e pareti in color vaniglia conferiscono nuova luce agli ambienti.
Elementi di design contemporaneo vengono sapientemente combinati a linee più classiche, creando una perfetta sintesi tra innovazione e tradizione. I mobili, tutti Made in Italy, realizzati ad hoc per Park Hyatt Milano, sono stati impreziositi da dettagli artigianali d’eccellenza.
La “salle de bain” è qualcosa di veramente particolare e ricercato: dalla ampia cabina per una doccia più veloce alla vasca freestanding dalla forma ovale dove potersi rilassare dopo una giornata di lavoro. Il momento beauty è servito da una toletta in pelle con specchio a scomparsa incastonata nella finestra, raramente vista in hotel dello stesso rango.
In occasione dei 20 anni sono state svelate le tre nuove Signature Suite progettate dallo studio Flaviano Capriotti Architetti e dedicate a tre luoghi simbolici di Milano: Duomo, Montenapoleone e Brera. Flaviano Capriotti Architetti delinea un progetto di grande profondità concettuale conservando intatta quell’idea di modernità borghese, sobria e raffinata, dove l’alta qualità dei materiali, oltre alla funzionalità e alla netta percezione degli spazi, hanno un ruolo chiave.
Seppur distribuite su metrature diverse, le tre suite Duomo, Montenapoleone e Brera sono accomunate da un medesimo segno strutturale, materico e stilistico non casuale che enfatizza il profondo legame dell’hotel con la storia e la cultura milanese, che lo rendono oggi una realtà autoctona, cresciuta nel cuore della milanesità, a due passi dalla Madonnina. Un luogo iconico da cui poter scoprire la città, tra segreti e meraviglie, a cui affezionarsi per il piacere poi di ritornare, sentendosi sempre a casa.
Infine, all’interno del progetto di Flaviano Capriotti, una menzione speciale va alle suite Solferino e Fiori Chiari, poste entrambe al piano nobile dell’hotel. Le due camere sono comunicanti tra di loro raggiungendo in questo modo una superficie complessiva di 140 mq, sviluppandosi ognuna su 70 mq. Esattamente speculari tra di loro, le due suite presentano gli stessi materiali delle tre Signature Suite, come il marmo “Verde Alpi” che decora le superfici dei bagni. Inoltre, la suite Fiori Chiari è dotata di un balcone che affaccia su via Mengoni.
Per finire il Park Hyatt, le suite Montenapoleone e Duomo collocate al sesto piano sono dotate di terrazzi e soggiorni concepiti con ampie parti a veranda per poter godere anche all’interno della loro atmosfera rilassata con vista sullo skyline della città per vivere un’emozione perché, come cita il poeta Fabrizio Caramagna-“Milano ha una sua magia di luci che abbagliano e strade da percorrere senza chiedersi quale sia la destinazione. Perché ovunque cammini, ti sembrerà di essere al centro del mondo”.
Credits: le foto sono state fornite dal Press Office