L’Avvocato Diana Palomba è una professionista dal sorriso accattivante e dallo stile elegantemente raffinato. Molto impegnata a livello sociale, ricopre il ruolo di Presidente della “Feminin Pluriel Italia” (https://www.femininplurielitalia.it), Associazione internazionale femminile fondata a Parigi nel 1992 per opera di Beatrice Lanson Villat con lo scopo di creare un network internazionale di donne professioniste e favorire relazioni, supporto sociale e scambio di opportunità e progetti.

L’associazione è presente in 18 Paesi, tra cui l’Italia, infatti, complice un viaggio a Parigi dove Diana Palomba incontra la fondatrice,  nasce l’idea nel 2015 di fondare la sede nel nostro Paese. 

Ho intervistato Diana perchè credo fortemente in questi progetti associativi che facilitano il networking tra donne accomunate dall’impegno nel costruire un futuro migliore con spirito di condivisione e creazione di valore comune.

Diana, ci parli di Feminin Pluriel e qual è la mission di questa associazione.

Garantire un sano networking tra donne impegnate nel mondo del lavoro e quindi supporto reciproco, senza mai dimenticare donne e bambini in difficoltà che noi sosteniamo con la cultura e l’educazione.

Sono molti i progetti che in questi anni avete supportato. Ci può raccontare quale tra questi ha richiesto molto sforzo e grande soddisfazione?

Sicuramente quello che riguarda gli orfani di femminicidio, insieme all’Associazione Edela, dare loro sostegno, soprattutto negli studi, è per noi un modo per prevenire la violenza di genere e dare possibilità di un futuro a coloro a cui il futuro è stato strappato da chi avrebbe dovuto amarli e proteggerli. La nostra più grande soddisfazione arriva quando qualcuno di loro si laurea o trova lavoro grazie ai corsi di specializzazione che noi finanziamo. 

Inoltre con l’Andrea Bocelli Foundation siamo impegnate principalmente in progetti che riguardano i bambini, in particolare modo abbiamo contribuito alla realizzazione dell’educational center, inaugurato di recente all’ospedale pediatrico Meyer, un luogo dove i piccoli degenti, magari costretti a trascorrere molto tempo in ospedale, possono tenersi a passo con gli studi e sopratutto ritrovare un po’ di quella che è la normalità  nella vita di un bambino, e cioè la scuola.

Noi di Feminin Pluriel siamo convinte, come già detto, che l’educazione, la scuola, siano la chiave per un futuro migliore per tutti, e’ da lì parte il cambiamento culturale ed e’ così che  si offrono gli strumenti per creare il benessere sociale.

Si dice che “le donne devono fare squadra” per ottenere ottimi risultati sviluppando relazioni e network. Cosa ne pensi?

Che è assolutamente vero ed è quanto si ripropone di fare Fp sia a livello nazionale che internazionale, ed i risultati sono sotto i nostri occhi, sono tangibili.

Uno dei focus di Femin Pluriel è promuovere l’immagine della donna, il suo ruolo e le sue influenze nel business. Quali sono gli highlights necessari a tuo parere?

Donne volitive, risolte e che non si facciano sovrastare dalla sindrome della “Primadonna”, termine che guarda caso non esiste al maschile, quindi capaci di gioire e sostenere le altre, perché il successo delle altre è anche un nostro successo, s’innesca un circolo virtuoso. 

Diana sei un avvocato di grande successo e impegnata nel sociale. Come riesci a far conciliare la vita personale con quella lavorativa?

Con tanto lavoro ed organizzazione (e devo ammettere anche fatica), tanta energia e passione, non voglio rinunciare né all’uno n’è all’altro e quindi mi rimbocco le maniche…

Se dovessi dare dei consigli a giovani donne che decidono di iniziare un percorso di carriera, quali saggezze trasmetterebbe loro? 

Mi ripeto, non rinunciare a nulla di quelle che sono le loro passioni ed ambizioni, lavorare sodo, perchè poi le soddisfazioni sono di gran lunga più appaganti della fatica che si è fatto per ottenerle, ma soprattutto di scegliersi dei compagni di vita che supportino le loro carriere e che condividano con loro in toto la genitorialità.

Diana, cosa rappresenta per te lo “stile”?

Per me lo stile è un modo di essere interiore che nasce da quello che sei come persona e che si manifesta all’esterno, agli altri, attraverso il modo di vestirsi, perché io sono convinta invece che l’abito faccia il monaco! 

La foto in copertina è stata fornita dalla persona stessa