La conoscenza delle erbe spontanee rappresentava un’antica consuetudine quando il rapporto con la Natura era simbiotico e le antiche ricette, sia culinarie, sia per contrastare alcune patologie, facevano parte di una tradizione popolare che la Natura stessa regalava in ogni stagione. 

Il nostro modello di vita oggi è profondamente mutato: ciò che in passato era “naturale”, oggi è un’assoluta rarità e la motivazione è che abbiamo via via perduto l’inclinazione a cercare quei frutti della terra che sono ancora alla nostra portata, ma che il travaglio della modernità ci ha spinto a dimenticare.

Le erbe spontanee erano fino dalla metà del 1800 un’enorme risorsa alimentare per le popolazioni rurali oltre ad essere fondamentali per la cura di gravi patologie per le persone meno abbienti che non si potevano permettere certe cure. Unguenti, pomate, sciroppi, essenze, infusi sono stati nei secoli validi alleati per la popolazione di un tempo che fu, grazie alle preziose proprietà di alcune piante spontanee che crescono nei prati, nei campi, negli incolti e nei boschi.

“Il piacere di raccogliere, di immergermi anima e corpo nella natura dedicandomi alla ricerca di erbe spontanee che crescono nei prati vicino a casa, è la passione che coltivo fin da bambina” – racconta la dottoressa Chiara Prati, Commercialista e Consigliera Comunale a Negrar di Valpolicella, relatrice d’eccezione della conferenza “Erbe spontanee della Valpolicella”, tenutasi mercoledì 28 Novembre presso l’Hotel Due Torri di Verona. 

 “Dedicarsi alla ricerca, alla conoscenza, alla contemplazione e alla raccolta, è occasione di ritrovare profumi e sapori lontani da quelli che siamo abituati oggi e permette anche di osservare che la varietà è bellezza e ricchezza. Alla conferenza di oggi ho portato le più comuni erbe spontanee presenti nella bella Valpolicella in modo che possiate conoscerle in modo più approfondito anche perché sono tutte specie autoctone che crescono spontaneamente nei prati a Montecchio di Valpolicella, dove vivo”.

Malva: la pianta di Carlo Magno.

Ai tempi la definivano la panacea di tutti mali, la pianta che da ogni male salva.

E’ un ottimo antinfiammatorio, lassativo, emolliente, digestivo, antidiarroico, espettorante, cicatrizzante e diuretico. Questi fiori migliorano le difese dell’organismo così da prevenire i malanni stagionali come raucedine, mal di gola e raffreddore.

Si utilizzano i fiori e l’intera pianta.

Rosa Canina: la regina del bosco.

Viene utilizzata soprattutto, per il contenuto alto di vitamina C, per prevenire e trattare tosse, raffreddore e altri sintomi influenzali, oltre che per raffreddori da allergie, per fragilità capillare, per stanchezza e debolezza mentale.

Della Rosa Canina si utilizzano i semi, i fiori o l’intera pianta.

Sambuco:

I fiori di sambuco sono diuretici, emollienti, espettoranti, diaforetici e vengono dunque impiegati per favorire la sudorazione in caso di febbre, oltre che per trattare infiammazioni dell’apparato respiratorio.

Con i fiori, uniti a zucchero e limone, si prepara poi l’ottimo sciroppo di sambuco. Le foglie, emollienti e depurative, trovano indicazioni simili ai fiori. 

I frutti sono invece lassativi, immunostimolanti e antinevralgici e si utilizzano soprattutto sottoforma di succo contro le nevralgie per alleviare il dolore.

Achillea: elegante ballerina.

È una potentissima erba guaritrice, è indicata per la cura del tratto gastrointestinale, per il sistema biliare e per la depurazione del fegato. Aiuta ad eliminare le tossine, è ottima nelle influenze.

Il suo uso più importante e conosciuto è quello di fermare le emorragie. Veniva utilizzata da Achille per cicatrizzare le ferite di guerra. In forma di poltiglia è utile contro infiammazioni e la sudorazione. 

Si utilizzano i fiori rosa o bianchi, le foglie e lo stelo.

Equiseto: dall’era paleozoica.

L’equiseto è un rimedio che si utilizza soprattutto per le sue proprietà remineralizzanti, utile nei casi di osteoporosi, artrite reumatoide e fratture.

Migliora la salute delle ossa e delle articolazioni; rinforza anche unghie e capelli deboli. Ha inoltre azione antidolorifica e antinfiammatoria. La pianta favorisce l’attività diuretica, utile contro la ritenzione idrica.

Iperico: il fiore più luminoso.

La proprietà dell’iperico più nota è quella antidepressiva, ma sono vari gli effetti benefici di questa pianta estiva: dall’attività antinfiammatoria alle capacità cicatrizzanti. Sorseggiare l’iperico in infusione è un modo per rilassare il corpo e la mente specialmente in periodi di particolare stress. Consente anche di ottenere un effetto balsamico, utile dunque in caso di raffreddore.

Tarassaco: il fiore d’oro.

Al tarassaco vengono attribuite proprietà antinfiammatorie, ipoglicemiche, digestive, toniche, depurative, stimolanti per l’attività pancreatica, diuretiche.

È un ottimo supporto per la digestione e la disintossicazione del fegato. La terapia a base di radice di foglie di tarassaco viene detta “tarassacoterapia”.

Melissa

La Melissa viene usata con efficacia per la cura dell’ansia, avendo un duplice ruolo di antispastico e sedativo al tempo stesso. Inoltre, alla Melissa vengono anche attribuite proprietà antivirali, antiossidanti e anti-ormonali.

Ortica: la parte “buona”.

L’infuso di ortica favorisce le fisiologiche funzioni depurative dell’organismo e il drenaggio dei liquidi corporei. Alle foglie di ortica ricche di acido folico e di ferro sono riconosciute anche proprietà benefiche sul benessere di ossa, unghie e capelli.

Viene utilizzata per casi di anemia, cistite artrite.

Cicoria di prato

La cicoria di campo svolge una forte funzione tonificante e antibatterica, perché molto ricca di minerali, su tutti, il potassio e le vitamine. Bere l’acqua di cottura della pianta aiuta il drenaggio del fegato e stimola la secrezione biliare, azione connessa anche ad un miglioramento della digestione.

Camomilla

La camomilla è una pianta dalle proprietà digestive e calmanti. L’infuso di camomilla è un valido rimedio per i disturbi digestivi e per il trattamento dell’irrequietezza o dell’insonnia di origine nervosa. Questa pianta si rivela utile anche per curare infiammazioni e irritazioni.

Calendula: il fiore del sole

Fiore noto per le sue proprietà antinfiammatorie. Utilizzato per favorire la digestione e contribuire alla funzionalità del sistema digerente. A livello esterno ha la capacità di ravvivare il colorito della pelle e favorire la rigenerazione cellulare.

Pungitopo

L’utilizzo delle foglie e dei rizomi è utile come diuretico e febbrifugo e, inoltre, è molto attivo per il sistema venoso, sul quale esercita un effetto tonico. Si utilizza per preparare lo sciroppo delle cinque radici insieme a finocchio selvatico, sedano selvatico, asparago e prezzemolo.

Piantaggine

Utilizzata soprattutto per trattare infiammazioni della bocca, della gola delle vie aeree. La piantaggine ha un’azione emolliente, sedativa e astringente e aiuta in caso di tosse, mal di gola e bronchite. Utile anche in caso di allergie che coinvolgono le vie respiratorie.

In primavera si possono raccogliere le foglie e aggiungerle all’insalata.

Finocchio: dal nutrimento del bruco…

È utile come digestivo, antispastico, antisettico, diuretico (radici).

I semi sono da sempre impiegati per trattare meteorismo e spasmi del tratto gastrointestinale. Avendo proprietà stimolanti-aromatiche ha un’influenza positiva a livello gastrico. L’essenza è batteriostatica. La radice è diuretica.

Lavanda: il cibo della farfalla…

La lavanda ha importanti proprietà benefiche che riguardano corpo e spirito. Nello specifico: allevia gli stati d’ansia, nervosismo, stress e mal di testa. Contrasta l’insonnia e forme gravi di depressione. Grazie alla sua azione balsamica è utile per la tosse, il raffreddore, l’influenza e il catarro. Calma dolori e spasmi addominali e ha proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antibatteriche e cicatrizzanti.

In aromaterapia, viene utilizzata per ritrovare il giusto equilibrio tra gli estremi, come tranquillizzante e riequilibrante del sistema nervoso.

“Un ringraziamento speciale va tutte voi aspettandovi in collina a recuperare le antiche sane tradizioni nel giorno del solstizio d’estate durante il quale le erbe possiedono il massimo potere curativo. Perciò andiamo insieme a raccogliere l’Iperico Euforico contro il malocchio, la Camomilla calmante, la Malva antinfiammatoria, i petali di Rosa Canina e i fiori di Sambuco… E poi alla ricerca di altre nuove entusiasmanti scoperte”. 

Chiara Prati