Le Muse, nella antichità, erano le bellissime nove figlie di Zeus protettrici del canto e della danza. Donne meravigliose, ispiratrici di uomini geniali e fantasiosi la cui fama, spesso, è inevitabilmente legata alla propria musa. 

Beatrice fu la musa ispiratrice del sommo poeta Dante Alighieri. La modella Amanda Lear fu la nota musa di Salvador Dalì per citare qualche esempio noto. 

Nella Moda sono state diverse le Muse ispiratrici per il semplice fatto che la Musa veste le creazioni disegnate dallo stilista “su misura” per lei.

La complicità che ne deriva contribuisce al successo dello/a stilista anche perché poi è inevitabile riconoscere un capo o un accessorio nato dall’abbinamento persona/designer. 

Betty Catroux
Betty Catroux

Partiamo subito con Yves Saint Laurent e Betty Catroux. Prima ancora che il termine Gender Fluid diventasse di uso comune, si potrebbe dire che la modella Betty ne fosse la perfetta identificazione. Lei era alta, sottile, androgina e borghese e queste caratteristiche erano tra le più apprezzate e nelle quali Yves si rivedeva al punto che la definì la sua alter ego femminile.  Per lei disegnerà il primo“Le Smoking” da donna. Si conobbero nel 1967 nel locale gay New Jimmy’s a Parigi. Diventeranno amici e frequenteranno la vita mondana parigina estrema, ma lavoreranno anche molto a stretto contatto. 

Essendo amante di Mademoiselle Chanel, vi racconterò un aneddoto molto interessante che pochi sanno. Betty Catroux iniziò la sua carriera lavorando con Chanel. Vista la personalità delle due donne, non avrebbero mai potuto andare d’accordo. Entrambe, in modo diverso, erano troppo ribelli anche se certamente non mancava la stima reciproca, infatti Betty definì Chanel “la vipera più geniale di tutti i tempi”!

Restiamo più o meno nello stesso periodo e altri due artisti entreranno in contatto e non si lasceranno praticamente mai. Lo stilista americano Roy Halton frequenta abitudinariamente lo Studio 54 di Manhattan a New York ed è qui che incontra Liza Minelli, la quale diventerà la sua Musa. I famosi mini abiti creati da Roy valorizzavano perfettamente la figura dell’attrice. Nel 1974 con un abito da sposa alquanto diverso da quello che potremmo definire “classico”, Liza convolò a nozze con il produttore Jack Haley JR vestendo un tailleur giallo burro creato per lei dallo stilista. In Italia Roy Halton è meno conosciuto rispetto alla sua Musa (succede anche questo) eppure il designer è stato un nome molto noto nella haute couture americana.

Liza Minnelli

L’alchimia dei prossimi due personaggi posso dire di averla vissuta in diretta perché ricordo perfettamente i video dei vari concerti della cantante durante gli anni 80. Ovviamente mi riferisco a Madonna e a Jean Paul Gaultier. Un giorno Madonna chiama lo staff di JPG per fare una richiesta personale. L’assistente dello stilista passa la telefonata a Jean Paul, il quale, dirà in seguito, che era convinto fosse uno scherzo; in realtà ful’inizio di un sodalizio di due irriverenti creativi. Iconici saranno i corsetti con il seno a forma di cono che davano alla cantante un look sensuale, rock e sfrontato utilizzati per un intero tour mondiale.

Muse ispiratrici
Madonna

Christian Dior ha avuto varie Muse tra le quali Victorie Doutreleau, ma la vera Musa fu sua madre Madeleine. La donna amava i giardini, le rose e aveva una predilezione per i mughetti. Si racconta che Dior ne abbia infilato personalmente uno nell’orlo di ogni abito della prima e fortunata sfilata, come portafortuna. Indubbiamente ha  avuto un ruolo primario nella visione esteta dello stilista.

Con la sua classica semplicità Audrey Hepburn si appresta ad incontrare Huber de Givenchy nel suo ufficio. Il raffinato Huber de Givenchy si appresta ad incontrare un’attrice già molto affermata dell’epoca, ha infatti in agenda un appuntamento con Katherine Hepburn. Peccato che di fronte a lui non c’è l’attrice che si aspettava. Cerca di declinare l’invito di Audrey per creare gli abiti,ma lei riuscirà a fargli cambiare idea. Entrambi eleganti e raffinati è stato il fato a farli incontrare. Come in altre storie anche questa durerà per tutta la loro vita. Lui si occuperà dell’immagine dell’attrice sia a livello professionale durante le produzioni cinematografiche che a livello personale durante gli eventi e nella vita quotidiana. Per chi non lo sapesse il primo film in cui Audrey vestirà Hubert è stato “Vacanze romane”. Indimenticabile l’iconico tubino indossato da Audrey in “Colazione da Tiffany” nella prima scena del film, in cui Holly Golightly alle prime luce dell’alba sorseggia un caffè mangiando un cornetto davanti alla vetrina di Tiffany sulla Fifth Avenue.