Una “gentile” e piacevole conversazione con la Dottoressa Francesca Bocchi, medico estetico e di famiglia che si divide tra 1800 pazienti, due case di cura e che ha trovato anche il tempo di scrivere un libro dedicato alla bellezza delle signore italiane.

“Gentilezza fa rima con bellezza. E viceversa”

 E’ questo il pensiero di Francesca Bocchi, che nel suo libro: “La signora italiana – Una guida alla bella vita” sostiene che la gentilezza è uno stile di vita così come la bellezza che non deve essere urlata ma semplicemente “una forma gradevole ai nostri occhi e agli occhi altrui”.

Un elogio alla femminilità italiana, modello di stile, di comportamento e di rapporto con sé e con gli altri.

Con Francesca abbiamo chiacchierato di tutto: di come prendersi cura di sé, di skincare e make-up, di chirurgia estetica, di alimentazione, di benessere psicofisico, di giovani generazioni e di come diventare delle “belle vecchiette”.

Tutto questo è racchiuso nel suo libro da leggere e da regalare alle amiche.

E fa di più Francesca, offre una ricerca precisa e attenta di ingredienti e prodotti cosmetici, frutto di un Made in Italy spesso sconosciuto o trascurato, ma indispensabili per trovare quello giusto e programmare un vero e proprio trattamento domiciliare quotidiano da eseguire con ritualità e costanza.

Non mancano nel libro i riferimenti storici e filosofici alla bellezza e alla presenza femminile nella storia del costume e dell’estetica dell’antico Egitto , dell’antica Roma e del Medioevo.

E se, come osservava Aristotele, “la bellezza è la miglior forma di raccomandazione” e come invece Marco Aurelio affermava sulla gentilezza che è “la gioia dell’umanità”, la relazione virtuosa tra le due diventa subito un’alchimia di cui oggi faremmo bene a riappropriarci.  

Perché la gentilezza è un modo di essere che permette di avere un’immagine più positiva di sé stessi e di creare un’energia positiva che…una volta provata non si lascia più!

I 5 pilastri della gentilezza

“Il potere della gentilezza, dei nostri buoni sentimenti? Abbiamo tutto da guadagnarci”, scrive Frank Martin nel suo libro The Power of the Kind.

Non esiste una ricetta miracolosa o una pozione magica per ottenere la vera gentilezza. Si tratta di cambiare atteggiamenti. 

FIDUCIA

Più ti fidi di te stesso, più potrai fidarti degli altri. Ciò non ti impedisce di essere cauto. Ma c’è una differenza fondamentale tra l’essere cauto, cioè vigilante, e quello di essere diffidenti, cioè sospettosi. Avere fiducia è vedere “il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto”. Significa entrare in contatto con una persona senza preconcetti negativi. 

ESSERE RISPETTOSO

Inutile dire che per essere gentile bisogna rispettare il prossimo. Ogni essere umano invita al rispetto e nessuno può ottenere buoni risultati nell’ambito di un progetto se non si sente rispettato. Inizia un atteggiamento rispettoso con il semplice atto di prendere in considerazione gli altri. Disprezzare provoca solo fallimento: non fa bene né a te né agli altri.

SAPER SIMPATIZZARE

Simpatizzare non è realmente ‘soffrire con’. È piuttosto, senza identificarsi, comprendere questa sofferenza, cioè senza mettersi nei panni dell’altro, sincronizzarsi veramente e profondamente con lui. Questo atteggiamento ti consente di comprendere meglio gli altri. 

SII UMILE

Vedere un uomo umile è rassicurante. La modestia è una dimostrazione di umiltà. Ma attenzione, la persona modesta non è necessariamente umile. L’umiltà è totalmente priva di orgoglio.

ESSERE PAZIENTI

Aspetta in silenzio, in pace, che le cose accadano. Non battere i piedi o fare pressione sugli altri sono comportamenti che ci rendono persone rassicuranti e piacevoli. Bisogna concedere tempo affinché nasca l’alchimia nel rapporto di gentilezza.