Il Galateo della gratitudine significa ringraziare in modo sincero chiunque abbia compiuto un gesto cortese nei nostri confronti in quanto indice di buona educazione e non solo…è un vero e proprio dovere perchè dire grazie non dovrebbe mai essere qualcosa di scontato ed il galateo consiglia sempre di adoperare senza remore le espressioni di cortesia

Sarà capitato anche a voi di provare un certo rammarico a seguito di un servizio offerto a qualcuno o di aver dedicato tempo per gli altri, senza aver ricevuto neanche un cenno di gratitudine.

Come e quando ringraziare dovrebbero essere concetti fondamentali del nostro linguaggio e del nostro modo di vivere i rapporti, ma sono sempre più rare le persone che fanno uso abituale di questi termini. 

Grazie è una parola semplice che racchiude in se il seme della gentilezza e della riconoscenza e che, appena detta, ha il potere di migliorare le nostre vite e quelle degli altri. Ci rende in modo semplice, più inclini a fare e ricevere del bene…rendendo  il mondo che ci circonda, decisamente migliore.

Abbondare però non vuol dire esagerare: il galateo della gratitudine ci da sempre la giusta misura dei nostri comportamenti. 

Un esempio molto comune è il ringraziamento che facciamo al personale di sala in un ristorante, dopo il servizio a tavola. Dopo aver ringraziato la prima volta al primo piatto, non sarà opportuno continuare a ringraziare ogni volta che le posate verranno cambiate, il vino servito o aggiunto del pane. 

Diventeremmo ridondanti e fastidiosi! Le buone maniere infatti consigliano di non ringraziare mai chi sta svolgendo il proprio lavoro, ma solo chi sta offrendo un servizio aggiuntivo. 

Alcuni esempi di vita quotidiana? Una lezione o un servizio che abbiamo prenotato e pagato non necessita di particolari ringraziamenti, al contrario un servizio offerto e una lezione omaggio necessitano un cenno sentito di gratitudine.

Un barista che porge la bevanda richiesta sta facendo il suo lavoro, il barista che offre un cioccolatino o che accompagna il suo servizio con un augurio…non sta facendo semplicemente ciò che gli viene richiesto!

Ringraziamo sempre chi compie un gesto spontaneo che va oltre il suo dovere. 

Seppur è bene utilizzare questa parola con criterio, per conservarla come un atto di cortesia per gli altri, e non come un gesto meccanico, è anche vero che un grazie in più sarà sempre gradito a chi ci sta vicino.

Nel dubbio: “melius est abundare quam deficere” come saggiamente suggerivano i nostri avi. 

E’ sempre preferibile ringraziare l’altro per un gesto o una parola detta, piuttosto che il contrario.

Si ringrazia sempre per un regalo, dopo averlo aperto davanti a chi lo ha donato, anche se il regalo non dovesse essere di nostro gradimento. Dietro a quel gesto c’è tempo dedicato alla scelta, denaro speso, gusto anche se non coincide con il nostro.

Nulla è dovuto, nulla è scontato!

Quando non è possibile ringraziare personalmente, cogliamo l’occasione per fare una telefonata o per riprendere una “vecchia” e gradevole abitudine: il biglietto scritto, che rende il momento ancora più simbolico e che, come piace a me, può essere conservato. 

Ne vendono di bellissimi, già prestampati, ai quali aggiungere una frase semplice e scritta rigorosamente a mano. La firma è d’obbligo, senza titoli accademici! 

Il biglietto è la scelta migliore quando dobbiamo ringraziare un professionista che ha avuto un gesto cortese per noi o quando dobbiamo accompagnare una pianta dopo essere stati ospiti a cena. 

In relazione alla formalità e al contesto si sceglierà il modo, la formula ed il mezzo più opportuni per manifestare  i nostri ringraziamenti. 

Si ringrazia sempre per aver ricevuto un mazzo di fiori, per un biglietto di auguri e di condoglianze.  Non è invece obbligatorio ringraziare per un telegramma. 

Gli sposi sono sempre tenuti a ringraziare con un biglietto scritto a mano, non appena ricevono il regalo oppure al  ritorno dal viaggio di nozze.

Ringraziate sempre quando si riceve un complimento, un atto di gentilezza, un atto di cortesia, un beneficio… anche chi ci introduce a qualcuno con cui potremmo fare affari o semplicemente agevola un’impresa. 

Dire GRAZIE è una grande dimostrazione di accoglienza e di cortesia, da esprimere in modo sincero e unico. Non usiamo frasi fatte, è molto più bello dedicare ad ognuno un pensiero semplice e vestito su misura. 

Se detto a voce, accompagniamolo con un sorriso o con una stretta di mano. La comunicazione viaggia sempre su più dimensioni.

Il grazie si può pretendere? No!!! Si può rinfacciare? Per carità! Non pecchiamo di presunzione. 

Infine, ricordate che è una parola che non necessita di rafforzativi… è bella così com’è nella sua essenza. Non serve aggiungere “infinite”, “di cuore”, “mille”. Basta decisamente a se stessa, quando è usata nel giusto modo. 

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