Care lettrici,

Marzo notoriamente è il mese della Donna e oggi desidero condividere le mie riflessioni in merito ad un tema di cui scrivo spesso cercando di esentarmi da ogni tipo di giudizio, ma esponendo con onestà le mie percezioni e ideologie che rappresentano i valori che difendo e porto avanti con molta fermezza da sempre.

Studi psicologici e sociologici hanno rilevato che il numero di ragazzine (anche molto giovani) che negli ultimi anni ha scelto di conformarsi a uno stereotipo sessualizzato come mezzo per essere socialmente accettate dai coetanei, mostrando il loro corpo come unica arma per compiacere gli uomini, sta crescendo sempre più.

È preoccupante constatare come, per molte persone di sesso femminile, la libertà sia riconducibile al potersi mostrare nude e non a uno stato dell’anima e un diritto per cui battersi.

Non dimentichiamoci che sedurre un uomo con la malizia è un fatto particolarmente scontato, farsi rispettare e ricordare un po’meno.

Mi piacerebbe poter contare sulla coerenza e chiarezza di chi sceglie (e fa benissimo) di mostrarsi scoperta nella vetrina virtuale e quindi vedere accompagnate le foto a un fiero “voglio farvi veder il mio sedere sodo”, “sono belle le mie tette?” e non nascondendosi dietro pensieri profondi o utilizzando l’emancipazione come alibi.

Perché non c’è nulla di male a sentirsi nel giusto, quello che contesto è invece il doversi mascherare dietro ad altro.

Con tutto ciò che di meraviglioso ci circonda ogni giorno e può essere considerato arte, davvero siamo così banali da utilizzare noi stesse svestite? capite che è svalutante?

Con questo no, non meritiamo la volgarità degli uomini quando ci scrivono frasi indecenti, quando si sentono legittimati a poterci toccare o ferire o usare, i commenti maleducati e inopportuni della gente, e nemmeno gli insulti da parte di altre donne che ahimè speso sono più incise nel promuovere commenti negativi che positivi.

Vi prego mie care lettrici, parlo a tutte coloro che ancora possono scegliere di cambiare, alle coetanee di mio figlio, alle capostipiti delle generazioni che verranno…abbiate l’ambizione di essere bramate, amate, ammirate e corteggiate per tutto ciò che avete dentro…non puntate sull’involucro, non banalizzatevi a un calendario sexy da sfogliare mese per mese.

Sono consapevole che l’insicurezza richiede spesso un riconoscimento più facile, che dia una risposta immediata e per questo non voglio condannare nessuno, capisco che il bisogno di conferme rende cieche di fronte a ciò che è saggio, ma la mia contestazione è proprio sul concetto di percorrere la via più comoda, non sceglietela mai.

Per molto tempo ci hanno trattato come un oggetto del desiderio a cui vengono richiesti stereotipi di bellezza irrealistici (che dagli uomini non vengono pretesi) e ancora cerchiamo di esser apprezzate per seno e sedere…(capisco che catturano likes, ma bisogna anche vedere di chi…).

Poi non stupiamoci se la nudità dell’anima fa più scalpore di quella del corpo.

Ognuna di noi ha la possibilità di usare l’arma più scontata per stare al centro dell’attenzione, siamo in tante a potercelo permettere, tuttavia, fortunatamente, c’è chi ha da offrire molto di più. 

Mi dispiace solo sentir parlare di lotta contro il maschilismo, sentimenti di libertà e anti-conformismo, quando poi permettiamo la strumentalizzazione della nostra immagine al solo scopo di attirare l’attenzione del genere maschile.

Mi piace pensare che non abbiamo combattuto per anni al fine di postare un sedere su instagram, perché è questo il messaggio che sta passando e che trovo offensivo verso chi ci ha precedute battendosi per ideali leggermente più profondi.

Questo comportamento collettivo vi rende terribilmente complici del sistema e noi sempre in continua minoranza (ma orgogliose di farne parte).

La vera libertà è sapersi distinguere da tutto il resto avendo il coraggio di essere uniche, ed è l’unica libertà in cui sento di riconoscermi. 

With love 

Valentina Capretti